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Alessandro Seravalli

Concludiamo l’anno 2016 con un numero dedicato al Commercio nelle città intendendo così ricordare la persona del dott. Onorio Zappi venuto a mancare l’estate scorsa.
Per chi come noi ha avuto il privilegio di lavorarci assieme e di essere introdotti nella disciplina del commercio e dell’urbanistica commerciale è doveroso un ringraziamento pubblico che trova
anche in questo canale un breve ricordo e un momento di riflessione su temi
a lui cari.
Il dott. Zappi, statistico di formazione, ha lavorato inizialmente in Comune a Imola per poi approdare in Regione Emilia-Romagna proprio come dirigente nel settore del commercio.
Successivamente ha ideato e diretto il portale della distribuzione commerciale www.infocommercio.it di cui ha seguito, direi fino all’ultimo, i contenuti contribuendo con articoli, parere e consigli. Attento osservatore sempre aggiornato delle dinamiche commerciali, ,molto conosciuto tra gli operatori del settore, ha per diverso tempo collaborato con il gruppo del dipartimento URBCOM del politecnico di Milano.
Riservato, amante della cultura (ricordo soprattutto la passione per la musica e la filosofia), seguiva le vicende locali, nazionali e internazionali con quella sottile intelligenza che accomuna la sua generazione: l’intelligenza di legare le cose, di andare a fondo, con quella curiosità che permette di comprenderle e di non cadere nella scontatezza.
È stato pertanto naturale a seguito della proposta di fare un numero sul commercio e le città, ricevere disponibilità dai diversi autori interpellati con i quali è in corso anche l’ipotesi di realizzare un seminario nel 2017 più approfondito sul contributo di Onorio Zappi sulla disciplina e sulla legislazione commerciale.
Esiste un legame importante tra commercio e città. Il nesso tra attività commerciale e spazio urbano definisce la storia stessa della civiltà urbana. Senza il commercio o le cosiddette “vie commerciali” molte aree anche del nostro paese non avrebbero avuto sviluppo. Basti ricordare lo sviluppo urbano nel Medioevo oppure il ruolo dei mercanti italiani e fiamminghi e alle diverse vie della seta attraverso Asia ed Europa, oppure alle carovane dei deserti.
È stata la prospettiva di aprire nuove rotte commerciali a far intraprendere a Stati e navigatori imprese storiche (si pensi agli spagnoli, portoghesi, olandesi, inglesi, ecc.).
Il commercio ha a che fare con la vita, è estremamente antropologico perché impone la relazione e lo scambio tra uomini, impone una società che con il suo evolversi nella storia assume una connotazione via via più urbana (i mercati prima, poi le vie dello shopping fino alle polarità commerciali, centri e parchi commerciali, artificiali e naturali) che oggi risente sempre più degli sviluppi delle tecnologie dell’informazione e comunicazione (ecommerce, social, citysensing, ecc.) che impongono approcci, monitoraggi, analisi e normative adeguate.
Il presente numero di UDMagazine intende riportare con un taglio divulgativo, esperienze e analisi portate avanti dai rispettivi autori con la convinzione che tali ricerche avrebbero trovato un commento positivo da parte di Onorio Zappi.